Le Gaffes Sono sulla Bocca di Tutti


Le gaffes, che disperazione… Sono sulla bocca di tutti: studenti, professori/esse, giornalisti, chiunque aprendo bocca, rischia di fare delle gaffes perché esce fuori quella parolina sbagliata che fa ridere tutti, ma se chi lo dice è una persona importante, si fa finta di niente salvo poi, appena possibile, commentare, ridere, fino ad annotarla sul diario per non dimenticarle, come abbiamo fatto noi.

 Una fra le più belle? Beh, sicuramente quella che mette al centro dell’Inferno dantesco Lucignolo al posto di Lucifero, l’emozione dell’interrogazione ha avuto la sua parte. Non è meno esplosiva quella del prof che tutto serio presenta la Gerusalata liberemme o nel citare coppie famose tira fuori un Giulietto e Romitta e quando ormai stanco non vede l’ora che suoni la caccarella invece della campanella. Un bovè al posto di vabbè vale quanto la crema porco invece di corpo e quando, parlando col cuore in mano, spunta fuori consolidà invece di solidarietà.

Nel bel mezzo di un acceso dibattito, esce senza ritegno un crisantesimo invece di cristianesimo un dicere al posto di dire. E come dimenticare quella compagna che pensando computa e un po’ emozionata al lontanissimo giorno della sua dipartita esclama: “Quando avverrà che io morettò (morirò)…” mentre un’altra declamava tutta seria il suo monocolo(monologo) e la docente finalmente soddisfatta esclama “vedo silenzio oggi”. Ma è quando si vuole citare frasi ad effetto che si rischia di sconfinare nel comico come la nostra amica che sentenza ”chi male arriva tardi alloggia” e “pure le zecche hanno le pulci”. Ridiamo, ridiamo che fa buon sangue….

Giulia Conte