La Storia di Dora

l “Giorno della memoria” si ripete ormai da anni, è un momento di riflessione che aggiunge qualcosa di nuovo, sempre, ed acquista particolare importanza in questo momento storico così pericoloso per il rigurgito di idee razziste e antisemite. 

Navigando su YouTube abbiamo scoperto dei video interessanti sull’Olocausto che hanno catturato la nostra attenzione, ma, fra tutti, uno ci ha colpito, quello di “Dora” un cortometraggio che racchiude una storia “sincera” dell’esperienza tragica della deportazione, dello sfruttamento e dello sterminio degli ebrei durante il periodo nazista e dell’incredulità di alcuni negazionisti.

Questa commuovente “storia narrata in un breve film” è stata realizzata  dagli alunni dell’Istituto Professionale Alberghiero Turistico Ipalb Tur di Villa San Giovanni,  ed ha vinto il primo premio della rassegna “I Giovani ricordano la Shoah  2017” - Eventi, storie e memorie per non dimenticare -, un  concorso nazionale promosso dal Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università.

Anna è una giovane studentessa italiana di madre ebrea.

Origine scomoda in famiglia tanto che il padre ha tenuto la figlia  ben lontana da rapporti con i parenti materni.

Un evento però, sconvolge l’apparente quiete familiare: la morte improvvisa del nonno materno e l’accoglienza della nonna Dora  in casa.

Anna si dimostra affettuosa e ospitale con la nonna sebbene i contatti siano stati nel tempo limitati  e sporadici.

Tra le due nasce una sorta di “muta intesa”, un legame di rispetto e di lunghi silenzi fino a quando la nonna Dora scopre il braccio con il “suo codice di identità”: A – 1781. Cade il velo, la realtà si palesa nella sua crudezza: quello è stato il suo numero di matricola, il suo nome per tanto tempo. Tornata da Auschwitz le era stato imposto di lasciare quegli anni della sua vita  “fuori da questa casa”.

In Dora riemerge quel mondo che aveva cercato di cancellare: la deportazione, i giorni amari delle violenze nei campi di concentramento… Anna comprende in un attimo la tragedia della nonna e di tutti quelli che , con lei, avevano vissuto quella follia. Eppure un giorno un giovane amico, durante una festa dichiara di non credere ad una parola di quello che si dice. L’Olocausto sarebbe “un mito creato per fini personali dagli alleati del governo comunista, dagli Stati Uniti e dagli Ebrei…”.

E nasce un dubbio storico che colpisce il popolo ebraico e tutti i deportati  testimoni dello sterminio.

“L’olocausto non esiste!” Una convinzione che svuota l’animo umano e lo lascia incompleto...

A voi lettori un momento di “pausa riflessiva” e la visione del corto metraggio

Riflettiamo per non dimenticare

                                                                                     IV A Tecnico  Turistico