La Pizzica: una Danza con Tanta Vita

pizzica

La danza era nell'antichità una delle tre arti sceniche principali  insieme al teatro e alla musica.  Spesso accompagnata da musiche o composizioni sonore, la danza, nel linguaggio e nella tradizione  popolare, può essere chiamata anche ballo. E’ stata, ed è, parte di rituali, preghiera, momento di aggregazione della collettività come nelle feste ed anche occasione di aggregazione sociale, un esempio attuale ne sono le discoteche. In ogni caso, nel corso dei secoli  è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani. 

 I Greci posero quest’arte sotto la protezione della musa Tersicore facendone così un simbolo della propria cultura. 

Nel Salento la danza della pizzica occupa un  posto privilegiato ed ormai da diversi anni in agosto il festival “La notte della taranta” attira curiosi ed estimatori di tutto il mondo,  proponendo brani suonati e cantati secondo la tradizione salentina. La pizzica ha un qualcosa di magico che affascina, è una danza sensuale, accattivante, maliziosa, tentatrice, persino guaritrice; produce benessere, è salvifica , basti pensare al ruolo che ha svolto fino a pochi anni fa, per far guarire coloro che venivano morsi dalla “taranta”, un non ben identificato ragno che mordeva soprattutto durante la mietitura. Alcuni studiosi hanno visto questo ballo come la manifestazione di disagi , di stanchezza , di insofferenza  repressa, ma in effetti trovava la via d’uscita in modo “legalizzato” che nessuno poteva controllare se non con la musica ed il ballo.

Qui sacro e profano si fondevano in uno spettacolo di gioia e sofferenza: la pizzica guariva dai dolori e invitava l’uomo e/o la donna a movimenti incantatori mentre il veleno scivolava via fuori dal corpo. Tutto ciò sul sagrato delle chiese di alcuni santi particolarmente miracolosi in questo campo come i santi Pietro e Paolo. 

E’ giusto che quest’arte che ha sfidato i secoli non venga dimenticata anzi  che abbia nuovo vigore  perché alla globalizzazione massificante si deve contrapporre la cultura popolare che contraddistingue i gruppi sociali che, con lo scorrere dei secoli, hanno creato la propria cultura. 

                                                                                                       La redazione