DONNE, LAVORO E SCUOLA - INTERVISTA AD ALESSIA FERRERI


Ogni anno il mese di Ottobre è dedicato ad iniziative ed eventi, gratuiti e di qualità, senza fini commerciali, per accrescere le conoscenze di base sui temi assicurativi, previdenziali e di gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari.

Nell’ambito degli eventi promossi da Soptimist International d’ Italia – Club di Lecce, associazione mondiale di donne di elevata qualificazione professionale, la nostra Preside Silvia Madaro Metrangolo ha posto alcune domande alla sua Presidente Alessia Ferreri sul tema Donne e Lavoro

Presidente, in questi giorni sono stati diffusi i dati relativi agli effetti della pandemia nel settore dell’occupazione lavorativa che attestano come l’emergenza sanitaria sia ricaduta principalmente sulle spalle delle donne lavoratrici (Su 100 posti di lavoro persi il 55,9% sono delle donne). Una volta finita la pandemia, secondo lei, da dove si dovrebbe  ricominciare per colmare questo nuovo gap?

Servono, in primis, azioni di sistema nell'ambito delle Politiche del lavoro da parte dei policy makers: Servizi per il lavoro (si riferiscono agli interventi nei quali la principale attività dei destinatari è la ricerca del lavoro; fanno riferimento a tale categoria i servizi pubblici per l'impiego), Politiche attive (si riferiscono agli interventi nei quali la principale attività dei destinatari è diversa dalla ricerca del lavoro ed è finalizzata al cambiamento della propria condizione professionale nel mercato del lavoro formazione, incentivi all'occupazione, interventi in favore di categorie disabili, creazione diretta di posti di lavoro ed incentivi alle start up -) e Politiche passive (si riferiscono agli interventi che forniscono assistenza economica -sussidi-, direttamente o indirettamente, a persone che hanno perso involontariamente il lavoro o che le compensano per gli svantaggi determinati da circostanze sfavorevoli del mercato). Dal punto di vista dei singoli in cerca di occupazione occorre invece proattività e miglioramento delle personali  metacompetenze per aggiornarsi professionalmente (da soli, anche online, o grazie alle reti di soggetti territoriali che operano nell'ambito delle Politiche Attive del Lavoro) e costruire/modificare progetti formativi e/o professionali individuali orientati da previsioni occupazionali certe (es. sistema Excelsior). In questo scenario la scuola riveste un ruolo strategico.

Parlando appunto di scuola, e del suo ruolo centrale nella formazione di giovani donne e future lavoratrici. Secondo lei quali attività si dovrebbero mettere in campo per promuovere il potenziale delle donne e sostenere l'avanzamento della condizione femminile dentro e fuori le nostre aule?

Indubbiamente la Scuola assolve ad una straordinaria funzione pedagogica e sociale di costruzione e valorizzazione di  competenze, attitudini, carattere, identità e percezione del sé  e costruzione anche della carriera professionale, tanto per gli uomini quanto per le donne.  Nelle aule , azioni quali la  valorizzazione di una prospettiva di genere nella didattica, il superamento degli stereotipi di genere legati alle scelte curriculari, extracurriculari e professionali,  la integrazione tra attività di orientamento di base e specialistico ad personam e l'alternanza scuola lavoro possono rappresentare la chiave di volta per un changing behaviour femminile ed una contemporanea educazione maschile al rispetto della differenza di genere nei più vari ambiti contemporanei, elementi tutti che porterebbero la donna, nel difficile momento storico che stiamo vivendo,  a raggiungere posizioni paritarie, da un punto di vista familiare, lavorativo, retributivo e di considerazione e prestigio sociale. Fuori dalle aule, vivere appieno una cittadinanza attiva di respiro europeo ed internazionale, che porti , alternativamente o congiuntamente, a militanze sociali e nel volontariato, imprenditoriali e politiche con uno spirito identitario femminile ma egualitario da un punto di vista umano, può certamente contribuire a promuovere il potenziale delle donne e sostenere l'avanzamento della condizione femminile.

In qualità di Presidente del Soroptimist International Club di Lecce qual è il consiglio che vuole dare alle tante nostre studentesse per la loro futura vita professionale?

Occorre pianificare il proprio futuro lavorativo sulla base delle proprie passioni, conoscenze e competenze, attitudini e carattere:  laddove non si dovesse trovare ciò che si desidera occorre crearlo con professionalità, competenza, impegno e determinazione.  In questo percorso, come presidente del Soroptimist Club di Lecce, non posso fare a meno di sottolineare l'importanza della sororità, la sorellanza, un sentimento di profondo legame, sostegno e affetto tra le donne  che è auspicabile, va ricercato e guadagnato e che  unisce le donne e le rende più forti nell'affrontare le tante sfide attuali e future, ivi comprese quelle professionali,  che la vita riserva loro. Infine, come ebbe a dire Steve Jobs nel famigerato discorso di auguri ai laureandi di Stanford, ragazze, nella vostra vita lavorativa "siate affamate e siate folli".